Ascoltare per Accogliere, Includere e fare la differenza
- dimensione carattere riduci il carattere aumenta il carattere
- Stampa
Ho chiesto a Giammarco, educatore della cooperativa Le Api, se potesse raccontarmi delle esperienze positive di inserimenti lavorativi legati alle persone fragili. In queste risposte la sua idea, che vede nella qualità dei colloqui di presa in carico la strada principale da seguire.
1) Quali strumenti e metodologie utilizzi nel tuo lavoro quotidiano, volto a promuovere un inserimento lavorativo di successo, con i soggetti fragili?
Sicuramente inizialmente è molto importante trovare una sintonia a livello empatico con il ragazzo che verrà inserito, il passo successivo è la promozione della conoscenza di tutti gli strumenti di cui ha diritto: intendiamo accesso alle liste della legge n.68 del 1999 e di tutto l’iter che ne segue. Accompagnarli in questo percorso iniziale permette di lavorare anche sulla consapevolezza di quelle che sono le difficoltà che poi riscontreranno oggettivamente sul posto di lavoro, lavorandoci non come un limite, ma cercando punti di forza e strategie che siano alternative utili a possibili imprevisti lavorativi (che sono quelli che fanno andare in crisi anche noi normalmente durante le giornate di lavoro).
Non ultimo, ma davvero importante, il lavoro di rete e sinergico con un possibile tutor aziendale che affiancherà il ragazzo nel percorso lavorativo: come sappiamo non c’è una ricetta, ma come sempre il buon senso il modo migliore per farsi che il ragazzo aveva l’esperienza con parte integrante di un percorso di vita e che l’azienda Ospitante abbia un plusvalore importante.
2) Esistono delle tecniche, strumenti, metodi che potresti consigliare per effettuare un bilancio di competenze su soggetti fragili?
In questo caso la materia è molto complessa, perché dinanzi a noi possiamo avere dei ragazzi con difficoltà differenti. Ogni difficoltà porta un approccio completamente differente. In presenza di un ragazzo con quoziente intellettivo nella norma (se non al di sopra) l’approccio sarà differente rispetto a un ragazzo con lieve ritardo, ma con un’ottima manualità. Sono importanti a mio avviso i colloqui di presa in carico che sovente faccio nei progetti regionali come, per esempio, quello di Includis che nell’ultimo periodo è stato nuovamente stanziato dalla regione Sardegna. Seppur in poche ore di colloquio non si possano prevedere successi o insuccessi, questi permettono di avere un quadro seppur minimo di quelli che sono gli interessi, i punti di forza e quindi i punti di debolezza del ragazzo che si appresta ad un futuro inserimento lavorativo.
3) potresti raccontarmi una o più storie di successo? un inserimento lavorativo che ha funzionato e che potrebbe essere utile ad altre realtà?
Nel caso di un inserimento che non ha raggiunto i suoi obiettivi, invece, quali punti di debolezza hai riscontrato?
Portare degli esempi in maniera completa è una cosa importante però allo stesso tempo rischia a sminuire, ma ci proverò. Per mia fortuna gli ultimi progetti del programma Includis sono andati in maniera positiva nell’80%.
Vi porterò l’esempio di un ragazzo bravissimo, affetto da Asperger, che si è presentato a me come interessato alla lettura e quindi ad un lavoro in una biblioteca o in un archivio, essendo questa la sua più grande passione. Nei colloqui antecedenti all’inserimento sicuramente il ragazzo ha dimostrato di essere capace, seppur con una grave lacuna nella parte relazionale. Grazie ad una domanda mirata, che spesso faccio per capire quali sono gli interessi del ragazzo, scopro che aveva fatto di recente un corso BLSD di primo soccorso. La motivazione era stata un pensiero di attenzione e cura nei confronti dei nipoti, in caso di necessità avrebbe voluto potersi prendere cura di loro. Questo mi ha fatto riflettere e subito gli ho proposto di coltivare questa competenza, che in quel momento era solamente un’attenzione nei confronti dei nipoti, ma poteva diventare in un secondo momento un’opportunità lavorativa.
Quindi sono andato alla ricerca di un 118 che potesse accoglierlo nei sei mesi di inserimento lavorativo. Lavorando nel settore non è stato così complesso, ma trovare quello giusto era per me importante visto l’interesse del ragazzo.
Inizialmente ho dovuto lavorare tanto con lui, una squadra del 118 vive di relazioni, di momenti di confronto e di una buona pianificazione frutto del gioco di squadra, che molto spesso permette il buon esito del lavoro. In sinergia con l'associazione ospitante, che ha stimolato e messo alla prova quelle che erano le attitudini carenti del ragazzo, e lavorando con quest’ultimo su quanto fosse importante mettersi in gioco, abbiamo portato a casa un’esperienza tanto positiva che ora, quello che era un tirocinante, è diventato coordinatore della squadra e molto spesso effettua primi soccorsi soprattutto nelle ore notturne che sono quelle più delicate.
Naturalmente nel percorso di Includis abbiamo anche incontrato delle aziende che, dopo le prime settimane, hanno deciso di lasciare perché si sono trovate in grande difficoltà nonostante il nostro supporto. Avevano un’idea differente, più incentrata sulla clientela o sull’effettivo guadagno dell’azienda.
Questo per dire cosa? C’è bisogno a mio parere di aziende che investano sui nostri ragazzi fragili, ma per fare ciò queste vanno premiate se lo hanno già fatto o accompagnate in caso di prime esperienze, con una consulenza apposita e con degli incentivi perché no.
Accogliere è sicuramente è un impegno, ma per me chi lo fa dimostra e comunica di essere un'azienda di un livello superiore alle altre.
La Cooperativa Sociale LE API, fondata nel 2009, è nata dall’iniziativa di una madre determinata a creare servizi educativi per l'infanzia. Inizialmente composta da tre soci fondatori, la cooperativa ha rapidamente attratto altre persone che condividono la sua vision, raggiungendo oggi un totale di nove soci.
LE API si distingue per il suo approccio innovativo nel fornire servizi alla persona, superando il tradizionale modello assistenziale per generare un vero e proprio valore aggiunto per la comunità. La cooperativa crede fermamente nell'importanza di reinvestire i benefici delle proprie attività sul territorio, favorendo così lo sviluppo sociale ed economico locale.
Sin dai primi anni di attività, la cooperativa ha ampliato la sua offerta di servizi, iniziando nel 2010 con la gestione dei servizi educativi per la prima infanzia nel comune di Sant’Antioco e proseguendo con l’apertura della Sezione Primavera a Tratalias l’anno successivo. Da allora, LE API ha diversificato il suo operato includendo servizi come assistenza scolastica specialistica, ludoteche, colonie marine diurne e servizi di inclusione sociale. Nel 2014, ha avviato il servizio Baby Api, dedicato ai bambini dai 12 ai 36 mesi, confermando il suo impegno nell' ambito educativo.
Oltre all’aspetto educativo, la cooperativa ha dimostrato un forte impegno nel campo dell’inclusione socio-lavorativa delle persone fragili. Questo si riflette in progetti mirati, come INCLUDIS CARBONIA 2 (anni 2022-2023), che ha promosso percorsi di inserimento lavorativo per persone con disabilità. Il progetto, finanziato nell'ambito del Fondo Sociale Europeo, è volto a favorire la socializzazione e il reinserimento sociale attraverso percorsi di accompagnamento al lavoro. Tra il 2020 e il 2022, LE API ha guidato il progetto AD ASTRA - Itinerari di Inclusione Sociale, un'iniziativa regionale che ha supportato persone vulnerabili, inclusi i beneficiari del REIS (Reddito di Inclusione Sociale), e le loro famiglie. L'obiettivo era aiutare i destinatari progettuali a superare situazioni di povertà e disagio, in particolare in presenza di problematiche come l’abuso di sostanze alcoliche e la ludopatia. La cooperativa ha svolto un ruolo centrale, coordinando il partenariato e gestendo il Supporto Familiare, grazie alla sua consolidata esperienza nell’ambito socioeducativo.
Inoltre, tra il 2017 e il 2019, LE API ha partecipato al programma regionale Prendere il Volo, rivolto ai giovani che, al compimento della maggiore età, vengono dimessi da strutture residenziali per minori o da istituti penali. L'obiettivo del progetto era facilitare il loro percorso di inclusione sociale attraverso interventi di accompagnamento e sostegno. Oggi, la Cooperativa Sociale LE API continua a impegnarsi nella realizzazione di interventi socioeducativi e socio-assistenziali, con un’attenzione particolare verso le persone fragili e le famiglie in difficoltà socioeconomica, sempre con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e promuovere una maggiore inclusione sociale.