Maria Giovanna Dessì

Maria Giovanna Dessì

Maria Giovanna Dessì è una giornalista pubblicista e project manager. Lavora presso Associazione Casa Emmaus Impresa Sociale dove è la responsabile dell'ufficio comunicazione e progettazione. Esercita l'attività di libera professionista nel campo della formazione.
E' presidente e volontaria dell'Associazione Elda Mazzocchi Scarzella

URL sito web: https://mariagiovannadessi.it/

Il progetto ASSI In Evidenza

Il progetto ASSI

Pubblicato in Progetti

Il progetto ASSI, ideato e coordinato da CONCORD, mira a valorizzare i contributi dei territori nella diffusione della cultura della sostenibilità, in particolare attraverso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Il progetto, della durata di un anno, coinvolge attivamente cinque regioni italiane – Puglia, Lazio, Marche, Emilia-Romagna e Sardegna – regioni scelte perché rappresentative delle diverse realtà italiane (nord, centro, sud e isole). Per la coordinatrice del progetto Paola Berbeglia il senso di strutture di coordinamento come Concord Italia è di dare rilevanza a quanto succede nei territori, rileggendolo in una cornice comune. Interloquire con le istituzioni nazionali porta a dare valore a quanto fatto localmente. L’unione fa ancora la forza.

Con grande felicità, le attività previste per la Sardegna si sono svolte a Domusnovas. Nello specifico, mi sono occupata di portare avanti l'attività all’interno delle scuole, attraverso la realizzazione di un laboratorio di Educazione alla Cittadinanza Globale e Sostenibilità. Con me gli sportagents, i 10 giovani adolescenti protagonisti del progetto #sportpower e impegnati in un percorso formativo per diventare nuovi tutor di comunità e agenti di cambiamento. Potevano non esserci anche in questo nuovo progetto?

Le attività a scuola si sono svolte ad aprile e hanno coinvolto gli alunni della classe 4C del plesso di Via Monti dell'Istituto Comprensivo F.Meloni di Domusnovas e le insegnanti Muntoni Alessandra e Allori Alessandra. I laboratori sono stati organizzati tenendo conto delle linee guida del progetto e hanno visto i bambini lavorare in gruppo in tutte le attività.

Nel primo incontro abbiamo giocato insieme per conoscerci e "rompere il ghiaccio". Attraverso un brainstorming, abbiamo provato a elencare delle parole che potessero descrivere la cittadinanza attiva e globale e insieme abbiamo trovato una definizione. Gli alunni divisi in due gruppi hanno poi lavorato nell'ideazione di due città, disegnandole e spiegando i motivi che le rendevano "sostenibili" e "globali".  Ogni gruppo, coordinato da un sindaco eletto per maggioranza, ha poi redatto un programma settimanale di accoglienza per i visitatori delle città, mettendo in luce le attività più "innovative". A seguito di questi incontri in classe, grazie al supporto della guida Paolo Soletta, di Fiorenzo Casti e Roberta Cadoni del "Consorzio Natura Viva Sardegna", abbiamo organizzato due lezioni di storia e geografia all'aria aperta, in uno dei nostri luoghi del "cuore" del paese: il nuraghe "Sa Domu De S'Orcu".

Fare lezione all'aria aperta è stato davvero bello e defaticante, soprattutto per gli alunni, felici e entusiasti di imparare circondati da tanta bellezza e tante pecorelle. In queste lezioni, seduti nei prati, abbiamo osservato, disegnato e scoperto tante curiosità sul sito archeologico e sull'ambiente circostante.

Dichiarano le maestre Muntoni e Allori: "La classe 4C ha partecipato con grande entusiasmo al progetto "Assi". Gli alunni hanno avuto l'opportunità di sperimentare e di essere protagonisti come cittadini attivi del futuro, rispettando le linee guida interdisciplinari presenti nella programmazione didattica annuale, che include gli obiettivi dell'Agenda 2030. Desideriamo ringraziare la dirigente scolastica Marta Putzulu e l'associazione Elda Mazzocchi per aver reso possibile la realizzazione di questo progetto."

Gli apprendimenti di questi incontri verranno raccontati dai bambini stessi, mercoledì 24 aprile, ai compagni di un'altra classe 4, del plesso di Via Cagliari. Ma non solo. Il 7 maggio andrò con gli sportagents a Roma, dove si svolgerà l'evento finale del progetto, per raccontare anche ai protagonisti delle altre regioni quanto svolto in Sardegna. 

Da questa attività abbiamo capito quanto i bambini siano sensibili alle tematiche ambientali, quanto siano precisi e attenti nel portare a termine un compito. Nelle città da loro inventate "Gratislandia", dove non servono i soldi e dove i parchi per giocare sono tanti quante le case e "Il mondo dei sogni", dove i cittadini si alternano per pulire gli spazi e tutto si ricicla, c'è tanto da imparare e su cui riflettere.

Un ringraziamento alle maestre per il supporto e alla dirigente scolastica prof.Marta Putzulu, sempre disponibile ad accogliere i progetti esterni proposti dall'associazione Elda Mazzocchi Scarzella.

Oltre ai laboratori nelle scuole, il progetto ASSI in Sardegna prevede altre attività, tra le quali un osservatorio, che come ci racconta Aldo Dessì, vice presidente Arci Sud Sardegna, rappresenta una grande opportunità per censire e promuovere tutte le iniziative dedicate alla promozione dell'Agenda 2030 portate avanti in Sardegna e una ricerca. Su questo Monica Sabeddu, responsabile dell'attività racconta: "è evidente che anche tra i cittadini sardi si è rafforzata la consapevolezza rispetto ai temi ambientali e dell'inclusione sociale. Sorprende anche la quantità di stakeholders che hanno posto tali obiettivi tra le priorità della loro azione".

ASSI, un progetto di Concord Italia, parte della Confederazione europea che rappresenta 2600 ONG e associazioni della società civile in abito di cooperazione allo sviluppo umanitario è l'acronimo di Azioni per lo Sviluppo Sostenibile integrate. Realizzato nell’ambito dell’Avviso pubblico per proposte di iniziative a supporto dell’attuazione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile – Vettore “Cultura della Sostenibilità” (SNSVS3) è finanziato dal MASE (Ministero per l’Ambiente e della Sicurezza Energetica).

 

Leggi tutto...

Il salto

Pubblicato in Storie

Da piccola sognava di fare la parrucchiera, ma poi negli anni è nata in lei  la voglia di viaggiare e l’amore per l’ascolto, la comprensione e il supporto al prossimo. L'unione di queste due passioni ha dato vita alla professionista che oggi vi presento.

Priscilla, dopo il diploma come ragioniera, si è iscritta all'università per studiare psicologia. Nel frattempo ha fatto diversi lavori e esperienze. Call center, operatrice di ludoteca, operatrice psico-educativa nei servizi territoriali, tutor psico-didattica, gelataia e una parentesi da cameriera, dove racconta: “ho potuto farmi dei muscoli importanti (veri e metaforici) e scoprire quel tipo di vita. Lavoravo dal lunedì al sabato e la domenica ricevevo i miei pazienti in studio. Sono stati anni tosti ma che sono stati necessari a fare domanda di passaporto e spiccare il volo”

Tra le sue passioni, comprendere gli altri, è stata sempre quella prevalente: dai pensieri, alle culture di un luogo, alle spezie, alle usanze. 

Abilità questa che faceva parte di lei già da piccola, racconta infatti:" anche quando studiavo letteratura mi soffermavo e mi appassionavo a comprendere il modo di pensare di un autore e così all’interrogazione andavo a braccio."

Priscilla ha sempre sognato di girare il mondo, ma è forte in lei la consapevolezza di quanto ha potuto darle la Sardegna, nel bene e nel male. Si definisce una sarda fino al midollo e per quanto la sua curiosità continuerà a portarla fuori, conclude: "avrò sempre uno spazio nel cuore per la mia terra.  Vivere nel mio paese mi ha fatto sperimentare la cura, usanze antiche e profumi speciali. D'altra parte ho anche capito cosa significhi avere un occhio sempre addosso. Sensazione che ricorda molto la dinamica del palcoscenico, dove c’è sempre qualcuno che ci osserva. “

Priscilla oggi, dopo un mese a Bali, in Indonesia, si trova in Australia e lavora come psicologa online. I suoi clienti vengono da diverse parti della Sardegna e dell'Italia. 

Quando le chiedo quale sarà la prossima meta mi risponde così: "Per i prossimi sei mesi sarò qui. Però sicuramente vorrei approfittare di avere il Giappone, che è così relativamente vicino, la Thailandia, il Vietnam. E nel mentre l'Europa sta già sussurrando! La Scozia e l'Irlanda mi chiamano da tanto e ancora non ci sono mai stata."

Per Priscilla non è stato semplice fare il salto verso l'altra parte dal mondo, ma in fondo, nonostante la distanza, le ha permesso di realizzare entrambi i suoi sogni.

Leggi tutto...

I centrini sospesi

Pubblicato in Storie

Parte dall’idea di quattro donne, unite dalla passione comune per l’uncinetto, il progetto “Centrini Sospesi” installazione inaugurata ieri nel Corso Repubblica del paese di Domusnovas. Si tratta di un’opera artistica formata da 107 centrini, la maggior parte realizzati durante l’inverno, altri ricordi preziosi risalenti ai primi del 900.

Le protagoniste del progetto sono Paola(ritratta nella foto sotto), Isabella, Rita, Alessandra. Donne con età, storie e percorsi differenti, intrecciati grazie all’obiettivo comune di risvegliare l’interesse per l’arte dell’uncinetto e promuoverne lo sviluppo. 

L’uncinetto, diversamente da come si potrebbe pensare - affermano le protagoniste del progetto - è una passione non solo delle persone anziane. Soprattutto negli ultimi anni, infatti, grazie anche ai vari social, ha visto una veloce diffusione anche tra i giovani. Nella rete, si possono trovare diverse influencer attive sul tema, e non esclusivamente donne. Isabella, la più giovane del gruppo, ha proprio imparato guardando dei tutorial su YouTube. Paola, ideatrice del progetto, che ha poi coinvolto le altre donne, ha iniziato ad appena 9 anni, grazie agli insegnamenti della zia, sorella della madre. Così come Rita, che ha imparato dalla madre. Diversa la storia di Alessandra che ha incontrato la passione in edicola, osservando e acquistando nella storica edicola di signor Cardia i primi giornali dedicati al tema. Affermano le protagoniste: “Con l’uncinetto si può creare tutto ciò che la nostra fantasia ci propone, non solo centrini o oggettistica per la casa. L’unico aspetto di cui tener conto è che questa passione necessità di una grande attenzione, di una bona vista e di tanta manualità. Sbagliare un punto significa rifare tutto da capo.” Un’attività con tanti benefici da diversi punti di vista e che oltre all’energia creativa e alla bellezza che permette di creare contribuisce a ridurre lo stress, ad abbassare l’ansia e aumentare la fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità.

Il futuro del progetto è già oggi, con la programmazione di nuove installazioni in diverse zone del paese.

Queste donne senza saperlo sono delle vere e proprie programmatrici, la matematica e la geometria sono infatti alla base dei loro intrecci. Intrecci che costruiscono reti preziose formate da persone accomunate dallo stesso obiettivo di donare bellezza alla comunità.

Il progetto “centrini sospesi” è realizzato con il patrocinio del Comune di Domusnovas e con il supporto dell’Associazione Francesco Lamieri.

Leggi tutto...

Studiare per scrivere un futuro migliore

Pubblicato in Storie

Studiare è un modo per guardare avanti, sperare in un futuro migliore.

 
 
Wissam è arrivato in Italia grazie ad un progetto innovativo, ideato e finanziato da Casa Emmaus, su idea della presidente Giovanna Grillo, in collaborazione con l'ambasciata di Damasco, nella persona di Elia Caporossi e l'Università di Cagliari.
Arrivato con un permesso da studente Wissam, ha terminato a Cagliari gli studi economici universitari iniziati in Siria.
Attualmente lavora a Casa Emmaus, dove è un mediatore culturale, e vive a Iglesias, la sua nuova casa.
Ho pensato di intervistare Wissam, che vediamo nella foto con la sua compagna di Iglesias, per raccontare questo bel progetto che ha permesso a 10 studenti di arrivare in sicurezza in Italia
 
 
Come hai saputo dell'opportunità offerta dal progetto di Casa Emmaus?
L'ho saputo da un gruppo di monaci del monastero di Mar Mousa nella mia città, che si chiama Alnabek.
 
Cosa pensavi mentre con l'aereo arrivavi in Italia?
In verità le mie idee erano molto vaghe e confuse, pensavo a quello che mi ero lasciato dietro e a quello che avrei dovuto affrontare una volta arrivato.
 
Hai saputo subito che saresti venuto in Sardegna?
Sì, sapevo che avrei continuato a studiare all'università di Cagliari.
 
Come ricordi il giorno del tuo arrivo in Sardegna? Quali immagini e sensazioni sono stampate nei tuoi ricordi?
Lo ricordo come l'inizio di una nuova vita.
 
Sei arrivato da solo o con i tuoi amici?
Sono arrivato con un amico, che adesso abita a Cagliari.
 
Come è stato il passaggio dall'Università Siriana a quella di Cagliari?
Per quanto riguarda i documenti e tutta la burocrazia necessaria è stato abbastanza facile, soprattutto grazie all'aiuto che ho avuto sia dall'Università di Cagliari sia da Casa Emmaus. Ambientarmi invece è stato più complicato, non era facile comunicare con i professori né con i colleghi.
 
Senti ancora i tuoi ex colleghi dell'università in Siria? Cosa raccontano?
Certo, li sento ogni tanto. Mi raccontano le difficoltà della situazione, come la mancanza di strumenti ma anche di professori, molti dei quali fuggiti durante la guerra.
 
Come ti trovi a Iglesias e cosa sogni per il tuo futuro? 
Mi trovo bene, in particolare dopo che ho trovato un lavoro e una casa.
Per il futuro non ho ancora le idee chiare, ma spero di continuare gli studi e di rendere ancora più stabile la mia vita.
 
Ci racconti il giorno della tua laurea?
È stata bellissimo. Dopo una strada lunga e non facile ho potuto vedere il frutto di tutte le difficoltà che ho affrontato. Mi ha fatto proprio dimenticare tutta la fatica fatta e mi ha dato una spinta molto forte per andare ancora avanti.
 
Cosa consiglieresti ad un tuo coetaneo Afghano che si trova nella tua stessa situazione?
Per prima cosa, di avere sempre fiducia in sé stesso e di pensare che le cose andranno meglio, con un po' di pazienza. E poi, gli consiglierei di imparare al più presto la lingua, che è fondamentale per andare avanti e integrarsi.
 
 
Leggi tutto...
Subscribe to this RSS feed